Il mio nome è Jonah Lomu, e questa è la mia storia.
Quando mi trovai di fronte ad uno dei più prestigiosi specialisti di reni, lui si girò verso di me e disse “rischi seriamente di finire su una sedia a rotelle a vita” è stato un duro colpo da accettare,
anzi non l’ho proprio accettato.
Un ragazzo che come me girava il mondo con una palla ovale in mano, all’improvviso si trova attaccato a una macchina 8 ore, 6 notti a settimana.
Guardandomi dentro, nel più profondo, ma proprio qui, dentro, ho trovato la forza. Nell’arco di tre anni sono risceso di nuovo in un campo da rugby, dove non avrei dovuto più essere.
Ma per arrivarci ho dovuto sudare ogni piccolo passo.
In pochissime righe, il senso ultimo di un percorso di terapia. Nient’altro da aggiungere.