Pubblicità e farmaci

a cura di Gianluca P.

Li pubblicizzano un po’ in tutte le salse al pari della lonza, del capocollo, del prosciutto. Sono i cosiddetti farmaci da banco. All’ apparenza innocui vengono propagandati come dei veri e propri toccasana per qualunque male.

Partiamo con l’esaminare l’aspetto etico della questione e, per farlo, prendiamo ad esempio una ben precisa categoria di questi farmaci: gli integratori multivitaminici. La loro funzione dovrebbe essere quella di integrare un corretto stile di vita, una vita sana. Ma è tuttavia innegabile che l’arma della fine del mondo, la TV, ne abbia fatto altro. Se ci focalizziamo sui multivitaminici vediamo che neanche tanto sotto sotto queste sostanze finiscono per apparire come rimedi all’invecchiamento. Si, la vecchiaia il meriggio della vita, ecco: chi non vorrebbe l’eterna giovinezza? Et voilà la pubblicità ci dà una risposta anche a questa domanda: prendete l’integratore XXX e vedrete che potrete tornare a giocare con i vostri nipoti come se foste ancora un’arzilla mamma trentenne. Chiaramente nel momento in cui questo accade, se accade, il merito non è dell’integratore bensì del placebo legato all’assunzione dell’integratore. In altre parole si può essere così convinti che assunta la sostanza ciò che la sostanza promette avverrà che avviene. Ed è realmente così, almeno per un qualche tempo. Pur volendo soprassedere su altri aspetti non trascurabili, ad esempio gli effetti collaterali, non si può non vedere che alla base di tutto vi è una non accettazione di sé, del proprio corpo. Il corpo invecchia, l’uomo invecchia. Ma anziché elaborare delle strategie vincenti si preferisce enucleare questo dato, l’anzianità, dal tessuto sociale.

Estremamente semplice poi è la strategia di marketing che sta dietro tutto questo: dato un problema, la difficoltà fisica dei nonni a star dietro ai nipoti ad esempio, si propone una soluzione: l’integratore, l’antiossidante, eccetera. Una risposta falsata ad una necessità vera. Concludiamo questo breve excursus con una riflessione

che non può, non deve essere sottaciuta: chi finisce per acquistare questi medicamenti miracolosi ultima frontiera dell’esorcismo che scaccia la vecchiaia? I soggetti più deboli, i meno informati. Ed è questa la forma più pavida che la pubblicità poteva mettere in campo mascherandola da progresso sociale alla portata di tutti.

Molte cose questo modo di vedere le cose ci può fare ma non consentiamogli di farci quella peggiore di tutte: ottunderci il ragionamento.

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