Fuga per la vittoria…sul calcio moderno

Lo chiamano “sport” ma la definizione oramai è diventata impropria, il termine corretto è business, commercio. Andando con ordine procediamo ad una disamina generale. Innegabile è il fatto che oramai il calcio è il canale di scarico degli istinti più regressivi delle masse. La malinconia, di fronte a questa scena, è inevitabile. Una domanda guardando a tutto ciò sorge spontanea:” Perché lo stato non interviene se non con provvedimenti tampone che risolvono solo parzialmente e limitatamente?”. Senza scadere nella dietrologia bastano due semplici osservazioni. Le televisioni per il solo calcio italiano, serie A, versano ottocento e passa milioni di euro l’anno alla lega calcio, aggiungiamo gli sponsor e compagnia cantante e ci saremo fatti un’idea ben chiara della prima delle due osservazioni: i soldi! Già, sempre lei la vil pecunia. La quale da vil pecunia è assurta all’ aurea pecunia. Rinunciare a siffatti introiti da parte di chi li percepisce è impossibile.

La seconda osservazione trova la sua risposta in una domanda: se la gente non si sfogasse più negli stadi dove lo farebbe? La risposta la lascio a voi ma è abbastanza ovvia.

Certo non tutto è riconducibile a quanto scritto sopra, ma molto sì! Alzi la mano, se possibile, quel tifoso che non si è trovato, più o meno consapevole, all’interno delle due osservazioni sopra descritte almeno una volta! E’ un po’ come per l’informatica: tutti criticano Microsoft ma poi tutti usano Windows.

Potremmo anche chiederci: cosa possiamo fare noi semplici tifosi? Semplice! Essere come quel giocatore che parte dalla sua trequarti e, coast to coast, arriva da solo davanti alla porta avversaria, dribbla il portiere e segna. Si, siamo chiamati a segnare contro la violenza verbale, fisica, con il goal della civiltà. Se veramente vogliamo rendere merito alla città che la nostra squadra rappresenta guardiamo allora alla sua sontuosità, alla bellezza della sua storia sino a dire:” No, un cittadino non farebbe mai ciò”. Se cominciamo uno per uno a cambiare allora anche il calcio cambierà. Per il più semplice dei motivi: sono cambiati i tifosi!

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